Susanna era raggiante.
Usciva da un divorzio, ma era stata in grado di gestirlo in maniera straordinaria.
Era riuscita ad accettare la fine del suo matrimonio e aveva trattato con rispetto anche questa fase – pur essendo l’ultima cosa che avrebbe voluto fare.
Era convinta, Susanna, che ogni evento della vita abbia un senso, e si impegnava ogni giorno a trovare in tutto un insegnamento.
Era fissata con i puntini.
Immaginava ogni cosa che ci accade come un puntino, e si sforzava sempre di trovare il collegamento tra i vari puntini che costellano le nostre vite, per scoprire giorno dopo giorno la mappa della nostra esistenza.
Rimuginare sul passato, serbare rancore, rimanere ancorati sulle proprie posizioni non permette di comprendere i puntini né tantomeno di vedere il collegamento tra tutti.
Marione aveva tanto da imparare dalla maestra Susanna. Non era mai stato abituato a riflettere. Era un uomo d’azione, Marione. In questo periodo della sua vita, però, aveva deciso di cambiare, e di iniziare a pensare di più. A fermarsi un attimo e a cercare in ogni cosa il suo senso profondo, dietro l’apparenza.
Marione doveva la sua felicità di oggi all’incontro con Susanna. E anche Susanna si sentiva rinata da quando aveva fatto entrare quel Gigante buono nella sua vita.
Aveva finalmente collegato il suo divorzio a qualcosa di straordinario: l’inizio della sua nuova vita con Marione. E la scoperta del vero amore.’’ (… continua …)
