Il Giudice, dopo aver controllato con scrupolo le carte, diede la parola agli avvocati.
Esordì quello della moglie cominciando a lamentarsi dell’assegno attuale, sbraitanti che 500 euro sono troppo pochi, che la signora non riesce a sopravvivere, che non trova lavoro.
La gamba destra di Gabriele saltellava incessantemente, e si poteva vedere nei suoi occhi uno sguardo pieno di risentimento, ma ancora in grado di sopportare.
Arrivato il turno di Sini, l’avvocato iniziò a spiegare al Giudice che la signora aveva rifiutato diciotto lavori, che era da un anno che il marito pagava mutuo, affitto e assegno, e che sopravviveva solo perché sua madre gli riempiva sempre il frigo.
Il Giudice l’ascoltava attento.
Terminata l’udienza, non restava che attendere la decisione, ma Gabriele già sentiva il peso di quei giorni interminabili.
Il suo sgomento si toccava con mano, mentre la sciatta mogliettina se ne andava, spalle curve, testa bassa, senza rivolgere a Gabriele neppure uno sguardo. (… continua …)