Così il Tribunale di Padova ha, con decreto 2074/2020 del 6 marzo 2020, omologato un ricorso per separazione consensuale con cui le parti chiedevano di potersi separare pur non avendo la possibilità di individuare due residenze distinte. La convivenza, dunque, non impedisce la separazione, se le parti dichiarano che la comunione materiale e spirituale tra loro è cessata.
Un orientamento di buon senso e in linea con la libertà di autodeterminazione di ciascuno di noi.
