Docenti e personale ATA: come funzionano i permessi brevi

Docenti e personale ATA: come funzionano i permessi brevi

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L’articolo 16 del CCNL 2006-09, ancora attualmente in vigore, stabilisce che i dipendenti hanno il diritto di accedere ai permessi brevi per soddisfare le proprie esigenze personali che richiedono di allontanarsi dal luogo di lavoro. In particolare, il personale con contratto a tempo indeterminato e a tempo determinato può richiedere e usufruire di brevi permessi compatibilmente con le esigenze del servizio, con una durata massima non superiore alla metà dell’orario giornaliero individuale di servizio. In ogni caso, il personale docente può usufruire di brevi permessi fino ad un massimo di due ore. Si sottolinea che tali permessi sono concessi su richiesta del dipendente e possono essere utilizzati per esigenze personali. La concessione dei permessi offre ai dipendenti la possibilità di allontanarsi dal lavoro per un breve periodo ogni giorno, al fine di poter soddisfare le proprie esigenze personali. Questo permette una maggiore flessibilità dell’orario di lavoro: tuttavia, tali permessi sono limitati e dipendono dall’iniziativa del lavoratore. Permessi brevi: le esigenze personali e la documentazione a supporto Le richieste individuali dei dipendenti indicate nell’articolo 16 possono riconoscersi in tutte le circostanze considerabili meritanti di apprezzamento e protezione secondo l’accordo comune, poiché riguardano il benessere, la crescita e l’avanzamento del lavoratore visto …

Il bonus Carta docente spetta anche ai precari; il termine di prescrizione è decennale e non quinquennale. Riconoscimento ottenuto presso il Tribunale di Vicenza.

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La Carta docente, che consiste in un bonus di 500 € introdotto dalla legge n.107/2015 allo scopo di sostenere l’aggiornamento e la formazione continua dei docenti, può essere utilizzato per acquistare libri, anche e-book, pubblicazioni e riviste utili all’aggiornamento professionale, hardware e software, per l’iscrizione a corsi per attività di aggiornamento e di qualificazione delle competenze professionali, corsi di laurea, di laurea magistrale, specialistica o a ciclo unico, inerenti al profilo professionale, ovvero a corsi post lauream o a master universitari inerenti al profilo professionale, per rappresentazioni teatrali e cinematografiche, per l’ingresso a musei, mostre ed eventi culturali e spettacoli dal vivo, nonché per iniziative coerenti con le attività individuate nell’ambito del piano dell’offerta formativa delle scuole e del Piano nazionale di formazione di cui al comma 124. La legge ha riconosciuto questo bonus solo ai docenti di ruolo, escludendo dunque i docenti con contratto a tempo determinato. Il Tribunale di Vercelli ha sollevato la questione alla Corte di Giustizia europea sostenendo che prevedere tale bonus solo per i docenti con contratto a tempo indeterminato costituisse una discriminazione vietata dalla clausola 4 dell’accordo quadro CES, UNICE e CEEP sul lavoro a tempo determinato, letta alla luce degli articoli 20 e …

RICOSTRUZIONE DI CARRIERA

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Il servizio svolto nella scuola paritaria deve essere considerato integralmente, ai fini della ricostruzione di carriera, al momento dell’assunzione in ruolo nella statale. Con conseguenti scatti di stipendio e pagamento di arretrati. Così ha deciso il Tribunale di Padova a seguito di ricorso presentato da un gruppo di docenti patrocinati dal nostro Studio.Sentenza n 733 del 13.11.2019, giudice dott. Pascali del tribunale di Padova