omissione di soccorso stradale

COSA SI INTENDE PER OMISSIONE DI SOCCORSO STRADALE?

Lunardi Elenahome, News, sinistri

L’omissione di soccorso è un reato che consiste nel non prestare aiuto alla persona in pericolo, quando ciò sia possibile senza pericolo per sé stessi. Ad esempio, se una persona viene colpita da un veicolo e l’autista non si ferma per prestare soccorso o non chiama immediatamente il numero di emergenza, commette un reato di omesso soccorso. In genere, la pena per questo reato varia in base alla gravità della situazione e alla presenza di aggravanti come la cattiva condotta del responsabile o il dolo nell’omissione di soccorso.

OMISSIONE DI SOCCORSO: ART. 593 CODICE PENALE

L’omissione di soccorso, a livello generale, è un reato contemplato in molte giurisdizioni in tutto il mondo, inclusa l’Italia, dove è regolamentato dall’articolo 593 del Codice penale, che così recita:

“Chiunque, trovando abbandonato o smarrito un fanciullo minore degli anni dieci, o un’altra persona incapace di provvedere a se stessa, per malattia di mente o di corpo, per vecchiaia o per altra causa, omette di darne immediato avviso all’Autorità è punito con la reclusione fino a un anno o con la multa fino a duemilacinquecento euro. Alla stessa pena soggiace chi, trovando un corpo umano che sia o sembri inanimato, ovvero una persona ferita o altrimenti in pericolo, omette di prestare l’assistenza occorrente o di darne immediato avviso all’Autorità. Se da siffatta condotta del colpevole deriva una lesione personale, la pena è aumentata; se ne deriva la morte, la pena è raddoppiata.”

Questa legge stabilisce che chiunque, trovandosi in presenza di una persona in grave pericolo e in grado di prestare soccorso senza mettere in pericolo la propria vita o quella di altri, o di evitare o diminuire un danno alla persona, non lo presta o non lo fa prestare, commette il reato di omissione di soccorso.

La legge stabilisce inoltre che la pena per questo reato può essere aggravata se il pericolo che la persona correva era causato da un incidente stradale o da un altro evento correlato all’uso di veicoli. Inoltre, se l’omissione di soccorso porta alla morte della persona in pericolo, la pena può essere aumentata o addirittura raddoppiata. L’omissione di soccorso non si applica solo alle persone che si trovano in una situazione di emergenza, ma anche a coloro che si trovano in una posizione di responsabilità, come i medici e gli infermieri. Questi professionisti hanno il dovere legale di prestare soccorso in caso di emergenza, a meno che ciò non metta in pericolo la loro vita o quella del paziente.

Anche le forze dell’ordine hanno il dovere di prestare soccorso in caso di emergenza. In molti paesi, infatti, la polizia è addestrata a fornire assistenza medica di base in caso di incidenti o di situazioni di emergenza. Tuttavia, ci sono casi in cui le forze dell’ordine non sono in grado di prestare soccorso a causa di circostanze al di fuori del loro controllo, come la mancanza di equipaggiamento medico o di personale qualificato.

OMISSIONE DI SOCCORSO STRADALE: LA PENA PER CHI COMMETTE IL REATO

Mentre l’omissione di soccorso è un reato regolamentato dal Codice penale, l’omissione di soccorso stradale fa riferimento al Codice della strada. In entrambi i casi, la persona responsabile di omissione può essere perseguita penalmente.

L’obbligo di prestare assistenza a coloro che hanno subito danni alla persona in seguito a un incidente stradale è previsto dall’articolo 189 del Codice della Strada al comma 1. Se l’utente della strada il cui comportamento è stato correlato all’incidente non si ferma per prestare assistenza, si configura il reato di omessa prestazione di soccorso. Tale questione spesso viene oggetto di polemiche nei casi più gravi che emergono sui media. Per poter comprendere l’omessa prestazione di soccorso dal punto di vista giuridico, è necessario distinguere tra reati omissivi e reati commissivi, tra reati omissivi propri e impropri.

Un reato si compie attraverso la condotta dell’imputato, ovvero il comportamento tenuto da questa persona che ha causato il crimine. Nel caso di comportamento passivo, ovvero di condotta omissiva, si configura un reato omissivo. Al contrario, la condotta commissiva si verifica quando l’imputato compie un’azione volontaria che ha come obiettivo commettere il reato.

Come già accennato, tra i reati di omissione si distinguono quelli propri da quelli impropri: nel primo caso il soggetto obbligato all’azione non agisce, mentre nel secondo caso la responsabilità ricade sulla mancata prevenzione di un evento evitabile, a causa della quale il soggetto è colpevole di dolo.

Il Codice della Strada prevede diverse conseguenze legali per chi omette di soccorrere una persona in caso di incidente stradale, a seconda della gravità della condotta negativa. In particolare, l’articolo 189, denominato “Comportamenti in caso di incidente”, delinea quattro situazioni in cui è obbligatorio fermarsi e prestare soccorso:

  1. nell’eventualità di un incidente senza feriti, è prevista una sanzione amministrativa.
  2. nel caso di un incidente con feriti invece, il mancato soccorso può comportare la reclusione (da 6 mesi a 3 anni), la sospensione della patente (da 1 a 3 anni) e delle sanzioni penali
  3. se si tratta di un obbligo di prestare assistenza, la pena prevista è la reclusione (da 1 a 3 anni), la sospensione della patente (1 anno e 6 mesi fino a 5 anni) e l’accusa di un reato penale.
  4. Infine, se non si forniscono le proprie generalità, anche questo comportamento è sanzionato con una multa amministrativa.

La pena varia a seconda della giurisdizione e della gravità del reato. In alcuni casi, la persona può essere condannata a una multa o a una pena detentiva, mentre in altri casi può essere condannata a una pena più grave, come la reclusione.

Per evitare di incorrere in una condanna per omissione di soccorso, è importante conoscere le leggi del proprio Paese in materia di soccorso in caso di emergenza.

OMISSIONE DI SOCCORSO STRADALE E FUGA: LE DIFFERENZE

In tema di omissione di soccorso, è fondamentale distinguere tra la fuga e l’effettiva mancata assistenza. Una recente sentenza della Corte di Cassazione del 20 aprile 2021 (Sentenza n. 14648) precisa che la fuga costituisce un reato se l’incidente è causato dal comportamento dell’utente della strada e può causare danni, indipendentemente dal fatto che questi si verifichino o meno.

Al contrario, il reato di mancata assistenza si verifica quando il conducente coinvolto nell’incidente nega l’assistenza alle persone coinvolte e sa di aver causato loro lesioni.

Per queste ragioni, fuggire dal luogo di un incidente, consapevoli che vi sono persone in difficoltà e feriti è differente per la Legge: ciascuna condotta costituisce un reato e una pena differenti.