CARTA DOCENTE AI PRECARI: LA PRESCRIZIONE DECORRE DALLA PRONUNCIA DELLA CGE DI MAGGIO 2022 Un’importante sentenza (n. 74/2024) è stata emessa dal Tribunale di Padova in materia di Carta Docente, reinterpretando quanto stabilito dalla Corte di Cassazione, e sulla scia della stessa molte altre sono state pronunciate nello stesso senso. Il Giudice, infatti, ha accolto la tesi proposta dal presente Studio, secondo cui la prescrizione quinquennale decorre da quando il diritto può essere fatto valere e non dal momento del conferimento dell’incarico per ogni singolo anno scolastico; la prescrizione dunque comincia a decorrere da quando la Corte di Giustizia Europea ha riconosciuto il diritto a percepire il bonus anche per i docenti a tempo determinato, ossia da maggio del 2022. Un risultato importante che permette di riconoscere ai precari tutte le carte docenti a far data dalla loro istituzione. dr.ssa Monica Casarotto
Scatti di anzianità ai precari. Giurisprudenza granitica.
Inquadramento nella corretta fascia stipendiale e riconoscimento dei servizi preruolo ai fini della progressione economica di carriera: ecco il nostro recente riconoscimento avuto con la sentenza del Tribunale di Padova, a conferma di una giurisprudenza ormai consolidata. Il Tribunale di Padova, recentemente, con la sentenza n. 241/2023 ha riconosciuto ancora una volta ai ricorrenti l’anzianità maturata nel corso degli anni svolti con contratti a tempo determinato, condannando il Ministero a collocare i docenti nel livello stipendiale riconosciuto dai contratti collettivi nazionali per il personale con pari anzianità e a pagare le differenze retributive maturate per tale titolo. L’articolo 485 del d. lgs. n. 297/1994 prevede, infatti, che ai docenti delle scuole di istruzione secondaria ed artistica, il servizio prestato presso le predette scuole statali e pareggiate, comprese quelle all’estero, in qualità di docente non di ruolo, nonché il servizio prestato presso le scuole degli educandati femminili statali e quello prestato in qualità di docente elementare di ruolo e non di ruolo nelle scuole elementari statali, o parificate, comprese quelle dei predetti educandati e quelle all’estero, nonché nelle scuole popolari, sussidiate o sussidiarie è riconosciuto come servizio di ruolo, ai fini giuridici ed economici, per i primi quattro anni per intero, …
Il Tribunale di Padova riconosce il diritto a percepire la R.P.D. ai docenti non di ruolo che hanno lavorato per brevi periodi
Il Tribunale di Padova, con la sentenza n. 138/2023, ha riconosciuto ancora una volta ad una ricorrente che aveva svolto, con vari contratti a tempo determinato, supplenze brevi e saltuarie, il diritto ad ottenere la Retribuzione Professionale Docenti. Tale sentenza è stata pronunciata sulla base di precedenti della Corte di Cassazione che hanno riconosciuto l’indennità a docenti e personale A.T.A. (nei cui confronti prende il nome di Compenso Individuale Accessorio ovvero CIA) non di ruolo, destinatari di contratti di breve durata a scadenza diversa da quella annuale. La Suprema Corte ha precisato che, in virtù del principio di non discriminazione, la Retribuzione Professionale Docente deve essere applicata a tutto il personale docente ed educativo senza distinzione fra assunti a tempo indeterminato e determinato. Lo scopo della Retribuzione Professionale Docenti è infatti quello di valorizzare professionalmente la funzione docente “per la realizzazione dei processi innovatori, che investono strutture e contenuti didattici delle scuole di ogni ordine e grado, nonché di avviare un riconoscimento del ruolo determinante dei docenti per sostenere il miglioramento del servizio scolastico”; essa deve essere corrisposta per ciascuna mensilità di servizio effettivamente prestato o, se il servizio è inferiore al mese, nella misura di 1/30 per ciascun giorno …
MAD E CARTA DOCENTE: IL DIRITTO A PERCEPIRE IL BONUS RICONOSCIUTO DAL TRIBUNALE DI VERONA
Con la sentenza n. 310/2023 il Giudice del Lavoro del Tribunale di Verona ha riconosciuto, ancora una volta, il diritto dei docenti assunti con contratto a tempo determinato a percepire il bonus Carta docente. Di particolare importanza è il fatto che tale pronuncia abbia messo in luce come tale diritto spetti anche ai docenti che sono stati assunti tramite la messa a disposizione (MAD) e non solo a quelli assunti tramite graduatoria GPS. Non rileva il fatto che questi docenti non siano in possesso dei titoli di studio abilitanti all’insegnamento previsti dalla legge e nemmeno le modalità di instaurazione del rapporto di lavoro, dal momento che gli assunti tramite MAD svolgono le stesse mansioni dei docenti di ruolo. Laddove infatti si verifichi una situazione di indisponibilità di docenti titolati, questi vengono assunti da M.A.D. ritenendo che il loro titolo di studio comunque consenta loro di poter esercitare la professione nel modo corretto. Per questo motivo, gli stessi hanno il medesimo diritto a tale bonus, che ha proprio lo scopo di supportare la stessa. Si legge infatti nel testo della citata sentenza che: “Le modalità di instaurazione del rapporto di lavoro non possono essere valorizzate per escludere il diritto del docente …
Cumulabilità del Sismabonus 110% con altre detrazioni – condomìni ed edifici plurifamilari (da 2 a 4, appartenenti al medesimo proprietario)
CUMULO TRA SUPERSISMA (110% o 90%) E ALTRI BONUS IN CONDOMINI ED EDIFICI PLURIFAMILIARI A CERTE CONDIZIONI Vista la complessità delle questioni, cerchiamo di fare chiarezza con uno schema molto semplice, che spiega quando è possibile applicare congiuntamente i bonus fiscali in presenza di interventi di miglioramento sismico. applicabilità congiunta tra bonus in presenza di SuperSisma Supersisma su parti comuni Supersisma su parti private Supereco su parti comuni Supereco su parti private Ristrutturazione 50% su parti private e comuni Caso 1 √ √ √ √ X Caso 2 √ X √ √ √ Caso 3 √ X X X √ Ove si utilizzi, per le sole parti comuni, il Sismabonus (110% o 90%), sarà possibile utilizzare il Superecobonus (110% o 90%) e/o il Bonus Ristrutturazioni al 50% sulle parti private. Se invece si utilizza il Supersisma anche per completare le singole unità, come per esempio per realizzare massetti, tramezzi o porte interne, allora non si potrà utilizzare il bonus Ristrutturazioni al 50% ma solo, se disponibile, il Supereco. Esempi: Deve comunque essere chiaro sempre che non si possono utilizzare due bonus sulla medesima lavorazione. E’ importante infine ricordare che lavorazioni che afferiscono a diversi bonus devono seguire una contabilità …
Guida in stato di ebbrezza e incidente stradale: assolto l’imputato se manca la prova del fatto che fosse alla guida del veicolo e che sia stato egli stesso a provocare il sinistro
Con la sentenza n.1147/2022 il Tribunale di Padova ha assolto l’imputato, assistito dal nostro Studio, per il reato previsto e punito dall’articolo 186 comma 2 lettera b e 2 bis per aver guidato un veicolo in stato di ebrezza alcolica con l’aggravante di aver causato un incidente stradale.Dalla ricostruzione dei fatti è emerso infatti come l’imputato, al momento dell’intervento della polizia giudiziaria, fosse ai margini della carreggiata, a distanza di alcuni metri dal veicolo.Non è stato negato lo stato di ebbrezza del soggetto, rilevato tramite l’utilizzo corretto dell’etilometro da parte degli ufficiali, ma, non essendo presenti testimoni al momento del sinistro, non si è potuta ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente e dunque che lo stesso fosse attribuibile all’imputato, né, del resto, che l’imputato fosse alla guida del proprio veicolo.Considerato tutto questo non si è potuta dire raggiunta la prova circa lo svolgimento dei fatti e la responsabilità dell’imputato, che quindi è stato assolto dal reato ascrittogli per non aver commesso il fatto.Il nostro codice penale prevede che il giudice pronunci sentenza di condanna solo quando la colpevolezza del soggetto sia stata provata al di là di ogni ragionevole dubbio; in caso contrario questo deve essere assolto.Nel caso di specie, quindi, vista …
Docenti e personale ATA: come funzionano i permessi brevi
L’articolo 16 del CCNL 2006-09, ancora attualmente in vigore, stabilisce che i dipendenti hanno il diritto di accedere ai permessi brevi per soddisfare le proprie esigenze personali che richiedono di allontanarsi dal luogo di lavoro. In particolare, il personale con contratto a tempo indeterminato e a tempo determinato può richiedere e usufruire di brevi permessi compatibilmente con le esigenze del servizio, con una durata massima non superiore alla metà dell’orario giornaliero individuale di servizio. In ogni caso, il personale docente può usufruire di brevi permessi fino ad un massimo di due ore. Si sottolinea che tali permessi sono concessi su richiesta del dipendente e possono essere utilizzati per esigenze personali. La concessione dei permessi offre ai dipendenti la possibilità di allontanarsi dal lavoro per un breve periodo ogni giorno, al fine di poter soddisfare le proprie esigenze personali. Questo permette una maggiore flessibilità dell’orario di lavoro: tuttavia, tali permessi sono limitati e dipendono dall’iniziativa del lavoratore. Permessi brevi: le esigenze personali e la documentazione a supporto Le richieste individuali dei dipendenti indicate nell’articolo 16 possono riconoscersi in tutte le circostanze considerabili meritanti di apprezzamento e protezione secondo l’accordo comune, poiché riguardano il benessere, la crescita e l’avanzamento del lavoratore visto …
COSA SI INTENDE PER OMISSIONE DI SOCCORSO STRADALE?
L’omissione di soccorso è un reato che consiste nel non prestare aiuto alla persona in pericolo, quando ciò sia possibile senza pericolo per sé stessi. Ad esempio, se una persona viene colpita da un veicolo e l’autista non si ferma per prestare soccorso o non chiama immediatamente il numero di emergenza, commette un reato di omesso soccorso. In genere, la pena per questo reato varia in base alla gravità della situazione e alla presenza di aggravanti come la cattiva condotta del responsabile o il dolo nell’omissione di soccorso. OMISSIONE DI SOCCORSO: ART. 593 CODICE PENALE L’omissione di soccorso, a livello generale, è un reato contemplato in molte giurisdizioni in tutto il mondo, inclusa l’Italia, dove è regolamentato dall’articolo 593 del Codice penale, che così recita: “Chiunque, trovando abbandonato o smarrito un fanciullo minore degli anni dieci, o un’altra persona incapace di provvedere a se stessa, per malattia di mente o di corpo, per vecchiaia o per altra causa, omette di darne immediato avviso all’Autorità è punito con la reclusione fino a un anno o con la multa fino a duemilacinquecento euro. Alla stessa pena soggiace chi, trovando un corpo umano che sia o sembri inanimato, ovvero una persona ferita o …
L’AMMINISTRAZIONE DI SOSTEGNO: UNO STRUMENTO GIURIDICO PER PERSONE ANZIANE E VULNERABILI
Cos’è l’Amministrazione di sostegno? L’amministrazione di sostegno è uno strumento giuridico che aiuta persone anziane e vulnerabili a proteggere i loro diritti e i loro beni. Spesso, queste persone si affidano a semplici conoscenti per svolgere attività quotidiane come la riscossione della pensione o il pagamento delle bollette. Questo, purtroppo, può creare terreno fertile per inganni e truffe. L’amministrazione di sostegno è stata introdotta in Italia nel 2004 per aiutare le persone che si trovano in questa condizione. Si tratta di uno strumento che limita nel modo minore possibile la capacità di agire della persona anziana o vulnerabile, proteggendola dagli abusi. La capacità di agire è acquisita con il compimento del diciottesimo anno di età e consiste nella capacità di realizzare atti idonei a disporre dei propri diritti, come ad esempio l’acquisto di un immobile. Grazie all’amministrazione di sostegno, la persona anziana o vulnerabile potrà essere tutelata anche da eventuali raggiri, come la redazione di un testamento a favore di persone malintenzionate. L’amministrazione di sostegno è particolarmente utile per persone con disabilità, malati del gioco, alcolisti o tossicodipendenti che non hanno la lucidità necessaria per gestire le proprie finanze. Anche anziani che non possono recarsi presso gli sportelli bancari o …
DANNO DA FERMO: COS’È, COME SI PROVA
Il danno da fermo è un concetto giuridico che si riferisce al danno economico subito da un’azienda a causa dell’immobilizzazione di una macchina o di un bene strumentale. Questo tipo di danno può essere causato da una varietà di fattori, come guasti meccanici, problemi elettrici, malfunzionamenti del software o anche da disastri naturali come terremoti, inondazioni o incendi. Noto anche come “danno da fermo tecnico“, si verifica quando un incidente stradale o una negligenza personale costringono una persona a dover fare a meno del proprio veicolo o a interrompere temporaneamente la propria attività e a trovare una soluzione a proprie spese per non rimanere inattivi. Qual è il significato del danno da fermo? Il danno da fermo tecnico si verifica quando una persona subisce un pregiudizio economico a causa dell’impossibilità di utilizzare un proprio bene per un determinato periodo di tempo, a causa della colpa di un altro. Un esempio comune è rappresentato dal caso di un’auto coinvolta in un incidente stradale, che rimane ferma per giorni o settimane in attesa della perizia dell’assicurazione e della riparazione da parte del carrozziere. Ciò può comportare una maggiore spesa e una perdita di guadagno. Il proprietario del veicolo si troverà di fronte …