IL RISVEGLIO DELL’AMORE “A volte non serve un discorso. Basta restare. Quando sarebbe stato più facile andarsene.”

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Il mattino dopo l’udienza, la luce entrava dalle finestre come se fosse primavera, anche se fuori faceva ancora freddo. Marta si svegliò per prima. Era nel letto matrimoniale, ma non aveva dormito davvero. Nessuno dei due aveva pronunciato parole solenni. Nessun “torniamo insieme” scandito a voce alta. Erano solo rientrati in casa insieme, in silenzio, ciascuno con una borsa in mano, come se stessero rientrando da un viaggio più lungo del previsto.Marco dormiva sul lato sinistro del letto, lo stesso che occupava da sempre. Sembrava più giovane nel sonno, meno carico, quasi vulnerabile. Marta lo osservò per un istante. Poi si alzò e andò in cucina.Il profumo del caffè inondò la casa con una naturalezza dimenticata. Quel gesto, così semplice, sembrava un atto d’intimità rivoluzionario. Mentre aspettava che la moka borbottasse, aprì la credenza in alto. I biscotti preferiti di Marco erano ancora lì, a metà. Nessuno li aveva toccati per un anno. Li mise sul tavolo. Quando entrò in cucina, Marco era ancora in maglietta e jeans. I capelli arruffati, lo sguardo incerto. Si bloccò un attimo sulla soglia. — Hai fatto il caffè? Marta annuì. — Era il minimo. Non sei un ospite. Marco sorrise. — Non so …

Scrivere un testamento è un gesto d’amore

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Pensare al futuro di chi amiamo è il modo più profondo di prendersi cura.Redigere un testamento non è solo un atto giuridico: è una dichiarazione di affetto, di responsabilità e di rispetto per i legami che ci definiscono. Mettere ordine nelle proprie volontà significa dare chiarezza a chi resta.Significa proteggere la serenità delle relazioni che continueranno anche dopo di noi, evitando conflitti, fraintendimenti e incertezze. Un gesto terapeutico e consapevole Scrivere un testamento ci mette di fronte al valore del tempo.Ci ricorda che la vita è fragile, e proprio per questo merita di essere vissuta con più presenza, più attenzione, più gratitudine. Per molti, è un passaggio che ha anche una funzione terapeutica: aiuta a mettere in ordine i pensieri, a ridare il giusto peso ai problemi, a riconoscere ciò che conta davvero.  Molto più di un’eredità economica Un testamento non riguarda solo beni materiali.Può contenere: In ogni parola, c’è un tratto della nostra identità.Un testamento può raccontare chi siamo. “Ti ho pensato con il cuore” Non è mai troppo presto per scrivere un testamento.Farlo non significa temere il domani, ma onorare il presente e chi ne fa parte. È un piccolo gesto che lascia una traccia gentile, una voce …

IL GIORNO DELL’UDIENZA “A un passo dalla fine, c’è sempre un momento in cui il cuore chiede di essere ascoltato. Basta saperlo riconoscere.”

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Era un venerdì grigio. La pioggia sottile cadeva come polvere bagnata sui vetri del tribunale. Dentro l’aula 3C, il neon tremolava appena, mentre un silenzio denso avvolgeva i presenti. Marco era seduto sulla sinistra, il nodo della cravatta stretto troppo. Marta sulla destra, un cappotto chiaro e lo sguardo basso. In mezzo, un banco vuoto. Il loro. Davanti, il giudice consultava il fascicolo con lentezza. Una pila di documenti, due firme già preparate, una sentenza pronta solo da verbalizzare. Tutto era stato definito. Nessun contenzioso. Divisione equa dei beni, custodia condivisa del cane Arturo, nessuna richiesta accessoria. L’amore non era stato menzionato nemmeno una volta. Sini sedeva due file più indietro. Non aveva detto nulla, non aveva chiesto nulla. Solo osservava. Quando il giudice sollevò lo sguardo per chiedere se i due coniugi erano pronti a firmare, Sini alzò una mano. — Mi perdoni, Vostro Onore. Chiedo di parlare, se possibile. Solo per un minuto. Il giudice si irrigidì. — Non è prassi, ma lo concedo. Faccia presto. Sini si alzò. La voce era ferma, ma non fredda. Non c’era retorica, solo verità. — Mi rivolgo a Marta e Marco. È vero: il diritto ha fatto il suo corso. I …

Imputato assolto? Potresti aver diritto al rimborso delle spese legali fino a 10.500 euro

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Pochi lo sanno, ma se sei stato assolto da un procedimento penale hai la possibilità di ottenere il rimborso delle spese legali sostenute, grazie a un Fondo istituito dalla Legge di Bilancio 2021 (legge n. 178/2020). Si tratta di una misura concreta pensata per compensare – almeno in parte – il danno economico subito da chi è stato sottoposto a un processo e alla fine ha dimostrato la propria innocenza. Chi può accedere al rimborso Hai diritto a chiedere il rimborso se sei stato assolto in via definitiva con una sentenza che dica: “il fatto non sussiste”, “non ha commesso il fatto”, “il fatto non costituisce reato o non è previsto dalla legge come reato” (tranne se frutto di depenalizzazione). Chi è escluso  il rimborso non spetta se: sei stato assolto solo in parte e condannato per altri capi d’imputazione; la causa si è chiusa per prescrizione o amnistia; hai usufruito del patrocinio a spese dello Stato; hai già ricevuto il rimborso dal querelante o da un ente pubblico; non hai effettivamente sostenuto le spese (es. parcella non pagata). Quanto spetta Il rimborso arriva fino a €10.500, una tantum, entro l’anno successivo a quello in cui la sentenza è diventata …

Lettere mai inviate

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“Ci sono parole che non dici mai a voce, ma che scrivi nel cuore cento volte. Sperando che qualcuno, prima o poi, le legga comunque.” Il silenzio, quando è costante, diventa una lingua a sé. Marco e Marta avevano smesso di parlarsi da mesi, ma non avevano smesso di pensarsi. E quando il pensiero non riesce a uscire dalla bocca, finisce per cercare vie secondarie. Marta iniziò a scrivere lettere. Lo faceva la sera, quando la città si spegneva piano e la sua casa – luminosa, ordinata, solitaria – diventava una scatola di ricordi. Apriva il computer, creava una nuova bozza, e scriveva. Ogni volta una lettera diversa, con un tono diverso: dolce, arrabbiato, malinconico, ironico. Nessuna veniva inviata. Una delle sue preferite cominciava così: “Caro Marco,se ti scrivo è solo perché non riesco più a parlarti. E se non riesco a parlarti, è perché ho paura che tu non voglia ascoltarmi davvero…” La salvò in una cartella chiamata “bozze impossibili”. Una sera, distratta da mille finestre aperte sullo schermo, Marta allegò per sbaglio una foto alla bozza sbagliata. Una vecchia immagine di Marco con il cane Arturo, seduto sul tappeto davanti al camino, durante una sera d’inverno. Lui non …